Andrea Ferrato si occupa da oltre venticinque anni di comunicazione.
Lavora con la rete dal 1999 con una particolare attenzione al suo impatto sociale e personale.
Oggi collabora con Banci Banci al nuovo corso del marchio.
Quello che segue è un estratto di una delle conversazioni con Daniela e Marzia Banci.
Buona lettura!
Qual è oggi il valore della comunicazione in questo affollamento informativo
Oggi più che mai la comunicazione è importante e principalmente sono importanti i valori che la costituiscono, il modo con cui viene costruita e trasmessa.
Oggi sorridiamo quando vediamo quelle pubblicità improbabili degli anni ’50 (ma anche dei ’60 e ’70, dagli ’80 in poi magari notiamo di più lo stile passato) e la stessa cosa succederà tra qualche decennio quando si noterà come eravamo sprovveduti nel prendere con leggerezza e superficialità ogni argomento urlato un po’ più forte o titolato con caratteri più vistosi.
Può sembrare un’ovvietà ma mai come oggi la comunicazione basata su valori credibili e condivisibili ha il potenziale necessario per poter creare delle relazioni durature e di sostanza, indipendentemente dall’oggetto, sia esso un prodotto o un’idea.
La rete ha aperto innumerevoli possibilità nella comunicazione ma molti si sentono anche soggiogati da essa
Qualcuno ha scritto che siamo tutti neopatentati alla guida di una Ferrari e condivido in pieno questa affermazione.
Molti si sono trovati travolti da qualcosa che fondamentalmente non erano in grado di gestire.
La cultura dell’innovazione è e sarà una delle tematiche fondamentali da affrontare per poterci spostare da questa situazione di stallo, soprattutto sul livello sociale.
Rimango un entusiasta della rete unicamente perché riesco a vederne solo le potenzialità positive; quelle negative non riguardano la rete ma l’uso che se ne fa e la sua mancata comprensione.
Il lavoro nella comunicazione ma anche l’esplorazione dell’evoluzione delle interazioni, soprattutto a livello artistico, con il progetto METABOX, ce ne parli?
METABOX è nato più di nove anni fa come un blog personale in cui ragionavo sulle tematiche della comunicazione, quasi un luogo di appunti, molto legato al mondo della rete di cui mi occupo dal 1999.
La cosa che iniziai a notare sempre di più fu che si parlava quasi sempre dell’evoluzione della rete, della tecnologia, delle possibili applicazioni e quasi mai di come la sensibilità delle persone veniva coinvolta in questi cambiamenti.
Al nome, che già indicava la propensione ad essere una scatola dalle pareti molto “flessibili e traspiranti” ho aggiunto “sensibilità aumentata” ed ho iniziato a coinvolgere artisti e creativi di diversa estrazione perché potessero, insieme a me, esplorare questa evoluzione della nostra sensibilità ai tempi della rete, attraverso la loro arte.
Oggi METABOX ha una redazione di dieci firme; come le serie televisive esce periodicamente con una nuova serie di contenuti e, ogni volta, sono accompagnati dal lavoro di un artista internazionale a cui chiediamo di interpretare il tema chiave di METABOX (metabox.zone)
Arriviamo all’incontro con Banci Banci
L’incontro è avvenuto in modo diciamo indiretto e forse è avvenuto nella maniera migliore.
La mia collaborazione è partita con quello che mi piace pensare come uno spin-off culturale e formativo di Banci Banci ossia Filosofia di Vita.
Filosofia di Vita è un’associazione molto attiva nel tessuto locale padovano e riesce a creare eventi dove temi e relatori di spessore regalano ad un pubblico attento un piacere culturale mai scontato.
Un’azienda con cui lavoro era coinvolta in uno di questi eventi, la conoscenza con Marzia è avvenuta su tematiche operative ma sempre con un approccio molto sentito e dinamico. Abbiamo iniziato a parlare di Banci Banci ed è partita questa collaborazione per la quale sono coinvolto sul fronte della comunicazione e della strategia. È un momento molto importante per il marchio, la mostra disegna un periodo molto ampio di attività e definisce anche un nuovo corso; gli sviluppi sono già visibili sul fronte della comunicazione, nei prossimi mesi arriveranno le novità sul fronte delle creazioni.
L’arte orafa ha una storia millenaria, quanto trovi attuale l’oreficeria Banci Banci
Ogni volta che mi ritrovo a parlare delle creazioni di Marzia e Daniela faccio sempre una fatica immane nell’usare il sostantivo “gioielli”.
A volte la genericità del termine “oggetto” mi sembra lasci un maggiore respiro attorno a questi manufatti che raccolgono, in ogni singolo pezzo, un ritaglio della nostra esistenza.
Ogni loro lavoro si porta dietro tutta la storia dell’oreficeria e la devozione verso i materiali, tutto ciò è sublimato dal profondo lavoro interiore che coinvolge sia le creatrici sia i destinatari di questi preziosi.
Ci stiamo sempre più accorgendo che abbiamo sempre meno bisogno di possedere cose (lo stiamo facendo partendo da cose semplici come la musica, il mezzo con cui ci spostiamo, …) e questo ci sposta l’attenzione sul bisogno di una stretta relazione con ciò che rispecchia o contiene il nostro modo di essere e la nostra quotidianità.
La contemporaneità delle creazioni Banci Banci è nel dare forma ad oggetti che completano la loro esistenza nel momento in cui li indossiamo perché sono stati pensati e realizzati infondendo in essi il nostro DNA interiore.
Anche la scelta dei materiali, che potrebbero essere classificati come classici, rispetta questa progettualità: Frank Lloyd Wright diceva “Each material has its own message” e la rappresentazione dei nostri valori ha bisogno di una corrispondenza preziosa.
Se penso ad una creazione Banci Banci non penso a qualcosa di superfluo e la contemporaneità ha e avrà sempre più bisogno di essenza.